Pärt after Pärt: the Composer as Progenitor
Andrew Shenton
Estonian composer Arvo Pärt (b. 1935) developed a new compositional technique in the 1970s that has a peculiar mystery and enchantment. Called “tintinnabulation”, this music is static and ecstatic, elegantly simple, deceptively complex, visceral and remarkable, and is appreciated by large and diverse audiences. In addition to his original works, Pärt is the progenitor of a diverse array of sibling works which has further broadened his appeal. In this essay I survey some of the ways Pärt’s music has been used as inspiration by other composers and performers. I suggest that the creators of the derived works have mined Pärt’s music for elemental materials that resonate with secular spirituality. Using examples of sampling, arranging, pastiche, direct and indirect influence, improvisation, and digital manipulation, I conclude by acknowledging the intrinsic success of the sibling works which stand as empathetic tributes to the original while at the same time presenting a range of personal expression. The sibling works are fully accessible and utilised in secular rituals of performance, meditation, listening, and transformation. They are highly original and personal essays which attempt a hermeneutic of the original in aural form, often establishing new sound worlds and refining the essence of the mystery of the tintinnabuli technique.
Il compositore estone Arvo Pärt (nato nel 1935) ha sviluppato negli anni Settanta una nuova tecnica compositiva dotata di particolare fascino e mistero, denominata tintinnabuli. La sua musica è statica ed estatica, elegantemente semplice e ingannevolmente complessa, visionaria e sorprendente, ed è apprezzata da un pubblico ampio e diversificato. Al di là delle sue opere originali, Pärt è anche il progenitore di una serie di opere “sorelle” che hanno contribuito ad amplificare ulteriormente il suo fascino. In questo saggio vengono analizzate alcune modalità di utilizzo della musica di Pärt come fonte di ispirazione, da parte di altri compositori e performer. In particolare, si ipotizza che i creatori delle opere derivate abbiano estratto dalla musica di Pärt alcuni elementi essenziali che risuonano in un orizzonte di spiritualità secolare. Analizzando esempi di campionamenti, arrangiamenti, pastiche, influenze dirette e indirette, improvvisazione e manipolazione digitale, si mette in luce la riuscita e il valore intrinseco di queste opere “sorelle” che, oltre a rappresentare un tributo empatico nei confronti dell’originale, ci restituiscono una vasta gamma di declinazioni espressive personali. Le opere “sorelle” sono facilmente accessibili e vengono utilizzate in rituali secolari di performance, meditazione, ascolto e trasformazione. Si tratta di lavori molto originali e personali che intraprendono un’esplorazione ermeneutica dell’originale in forma acustica, spesso creando nuovi mondi sonori e raffinando l’essenza del mistero legato alla tecnica del tintinnabuli.