Hausmusik e spiritualizzazione del genere

Roe-Min Kok

This article probes Robert Schumann’s approach to fatherhood in relation to the maternality of his wife Clara, as the early Romantic movement elevated motherhood over traditional Lutheran beliefs in paternal power. While dutiful towards their large brood, Clara harboured “ambivalence” and “resentment”  —  in contrast to Robert, “an unusually devoted father” for his time (Nancy B. Reich, 2001). The latter assessment is ostensibly based on his compositions for children, as well as touching fatherly observations about their offspring’s daily lives in the Little Memory Book (1846–1854). However, Robert’s paternal devotion shows a marked pattern. He dedicated music only to their daughters — not sons — and recommended biblical readings aimed at women. In light of the above contexts, I analyse his Three Piano Sonatas for the Young Op.  118 (1853), dedicated to Marie, Elise, and Julie Schumann. I highlight unusual musical features that point to Robert’s focus on reinforcing female spiritual-moral behaviour. His concern implicitly censured Clara: as a female traveling pianist, her maternality corresponded to neither the Lutheran nor the early Romantic model of motherhood. A deliberately concealed omission of a misogynistic biblical text recommended by Robert (Eugenie Schumann, Memoirs, 1925) appears to confirm the spiritually tinged gendered tensions in the Schumann household.

Questo articolo esplora l’approccio alla paternità di Robert Schumann mettendolo in relazione con l’esperienza della maternità di sua moglie Clara, in un momento storico in cui le istanze del primo Romanticismo avevano contribuito a valorizzare le prerogative della figura materna e a superare le tradizionali credenze luterane in merito alla superiorità del potere paterno. Clara è stata descritta da Nancy B. Reich (2001) come una madre premurosa, che tuttavia nutriva anche sentimenti di ambivalenza e rancore nei confronti della sua numerosa progenie; al contrario, Robert sarebbe stato un padre insolitamente “devoto” rispetto agli standard dell’epoca. Quest’ultima valutazione trova riscontro nelle sue composizioni per bambini, nonché nelle sue toccanti annotazioni sulla vita quotidiana dei figli riportate nel Piccolo libro dei ricordi (1846–1854). A ben guardare, tuttavia, la devozione paterna di Robert segue uno schema piuttosto rigido: dedicò pezzi solo alle figlie  —  e non ai figli maschi — e consigliò loro una serie di letture bibliche espressamente rivolte alle donne. Alla luce di queste premesse, in questo articolo si analizzano le Tre sonate per la gioventù op. 118 per pianoforte (1853) dedicate a Marie, Elise e Julie Schumann, per mettere in luce alcune caratteristiche musicali insolite che riflettono l’intenzione del compositore di “rinvigorire” il comportamento spirituale-morale femminile. La sua preoccupazione era quella di censurare implicitamente Clara, una pianista itinerante la cui maternità non si conformava né al modello luterano né a quello del primo Romanticismo. La deliberata omissione di un testo biblico misogino dall’elenco delle letture raccomandate da Robert, effettuata da Eugenie Schumann nelle sue Memorie (1925), sembra confermare l’esistenza di forti tensioni di genere all’interno di casa Schumann, influenzate dalle convinzioni luterane.