Topsy-Turvy or Mainstream? Power Structures in Late Victorian Popular Musical Theatre
Sonja Jüschke
Musical comedy was a powerful instrument in maintaining colonial ideology in late Victorian Britain – powerful because of the genre’s immense popularity and therefore its range of influence, but also because of the lasting impression made on the audience’s minds because they were visually stunning. Interactions between British characters and those native to the colonies clearly reflected British superiority, especially in (romantic) relationships, but also in other contexts like trade or culture. Social issues relating to power structures, like changes in the traditional class system or women’s pursuit of more independence, were also prominently featured. Many late Victorians struggled to understand their own place in this constantly shifting society which seemed to question traditions and institutions that had been taken for granted for decades. These radical changes in late Victorian Britain, also affecting many aspects of everyday life like communication, commerce, and transport, led to anxiety and insecurity concerning the future.
Arguably, popular musical theatre was highly influential not only in distracting, but in reassuring worried spectators, and offered guidance in how to deal with these changes by presenting (extreme) exemplary situations on stage. Therefore, the theatres provided much more than escapist entertainment. This paper discusses how little-known works like The Geisha, San Toy and Florodora allow valuable insight into the representation of pressing contemporary political and social issues regarding the shifting balance of power by means of popular culture.
Nella Gran Bretagna tardo-vittoriana, la commedia musicale rappresentava un potente strumento di sostegno dell’ideologia coloniale. La sua efficacia era dovuta all’immensa popolarità del genere e alla sua ampia sfera di influenza, ma anche alla sua capacità di esercitare un forte impatto sugli spettatori grazie alle sue scenografie spettacolari. Le interazioni tra i personaggi britannici e i nativi delle colonie riflettevano chiaramente la superiorità dei primi, specialmente nelle relazioni di tipo sentimentale ma anche in altri ambiti come il commercio o la cultura. Anche le questioni sociali legate ai rapporti di potere, come i cambiamenti nel sistema tradizionale delle classi o la ricerca di maggiore indipendenza da parte delle donne, avevano un ruolo di primo piano. Tanti cittadini avevano difficoltà a riconoscersi in una società in costante cambiamento, che sembrava mettere in discussione tradizioni e istituzioni che era state date per scontate per decenni. Questi cambiamenti radicali, che riguardavano anche molti aspetti della vita quotidiana come la comunicazione, il commercio e i trasporti, crearono ansia e incertezza del futuro. Probabilmente, il teatro musicale popolare esercitò un ruolo decisivo non solo nel distrarre, ma anche nel rassicurare gli spettatori preoccupati, offrendo suggerimenti su come affrontare questi cambiamenti attraverso la rappresentazione di situazioni esemplari, e talvolta estreme, sul palcoscenico. In altre parole, i teatri offrivano molto di più di un semplice intrattenimento di evasione. In questa relazione si dimostra come opere poco conosciute come The Geisha, San Toy e Florodora abbiano tematizzato questioni politiche e sociali legate al cambiamento degli equilibri di potere, nell’ottica della cultura popolare.