Praising the king or endorsing higher social classes? The aesthetics of power in Rossini’s Il Viaggio a Reims.
Jules Cavalié
Premiered in 1825, Il Viaggio a Reims was the Théâtre-Italien’s contribution to festivities organised in Paris to celebrate king Charles X’s return to Paris after his coronation in Reims. Even though Il Viaggio a Reims meant to celebrate the newly crowned king, it remained parsimonious of any explicit praise to the sovereign. Indeed, the king is only mentioned and his figure gives in to a myriad of characters in which we can recognise the cosmopolite aristocracy composing the main body of the Théâtre-Italien’s audience. Hence, instead of witnessing a symbolic representation of royal power the audience attended a display of its own social and political precedence.
Rossini builds up a connivance with this audience through the use of musical, literary and political references. Indeed, Il Viaggio a Reims seems to sum up the aesthetic context of Restoration France epitomized by figures such as Madame de Staël and marked by the uprising of romantic theories and the vivid heritage of imitation theories. Rossini uses musical irony and allusions to the socialite way of life in order to establish this connivance with the audience, which actually hold the financial, social and political power at the time.
Rappresentato per la prima volta nel 1825, Il Viaggio a Reims rappresentò il contributo del Théâtre-Italien ai festeggiamenti organizzati a Parigi per celebrare il ritorno del re Carlo X dopo la sua incoronazione a Reims. Sebbene intendesse celebrare il re appena incoronato, l’opera risulta piuttosto parca di lodi esplicite nei confronti del sovrano. Il re viene solo menzionato, e la sua figura sfuma di fronte a una miriade di personaggi in cui possiamo riconoscere l’aristocrazia cosmopolita, componente preponderante del pubblico del Théâtre-Italien. Di conseguenza, invece di presenziare a una rappresentazione simbolica del potere reale, il pubblico assistette allo sfoggio dell’immagine del proprio predominio sociale e politico.
Rossini costruisce questa complicità con il pubblico attraverso l’uso di riferimenti musicali, letterari e politici. Il Viaggio a Reims sembra infatti riassumere il contesto estetico della Francia della Restaurazione incarnato da figure come Madame de Staël, e segnato dal tumulto delle teorie romantiche e dai modelli delle teorie dell’imitazione. Rossini utilizza l’ironia musicale e le allusioni allo stile di vita mondano per stabilire questo rapporto di complicità con quel pubblico che deteneva il vero potere finanziario, sociale e politico dell’epoca.